Dietro le Quinte
La festa per gli Eroi di Malverna è terminata e gli Eroi del Velo sono chiamati immediatamente dai 5 regni per un compito di grande responsabilità.
La Somma Sacerdotessa Solenne Beatrice, in prima linea nella ricerca delle reliquie implose dal Portale degli Dei, accoglie un gruppo di Cinque sacerdoti del dio Valdon, teatranti e commedianti illusionisti, discendenti di una antichissima tradizione: Vincent Behemoth, Margherita Woland, Joseph Caifa, Isaac Korov, Ivan Bezdom.
“Molti secoli fa, prima dell'avvento del velo e prima che gli antichi regni assunsero i fasti ricordati oggi nei libri di storia, la società era composta da piccoli nuclei colpiti da crisi cicliche: erano anni di transizione fra le razze prime (elfi, nani, orchi e uomini) e l'avvento delle etnie attuali Figli di Aran, Sidhe, Morgrim e Shagra.
In questo scenario, un gruppo di devoti di Valdon cominciò a riunirsi nelle piazze principali per risollevare l'umore tra la gente e si formò un gruppo di talentuosi saltimbanchi, illusionisti e devoti al Dio dell’Inganno sotto la guida del “Satiro”, un giovane carismatico e intrigante ammaliatore. Il loro sogno era quello di organizzare un grande spettacolo per il loro dio e dopo mesi e mesi di preparazione fu pronto.
La prima data si aggiudicò il tutto esaurito e fu organizzata a Ovest della Palude degli Avi e quello che ne seguì fu uno "spettacolo" di pura follia. Con i più disparati stratagemmi vennero messe in imbarazzo tutte le personalità importanti, svelati i segreti anche dei più umili, sparirono e ricomparirono soldi e beni preziosi, qualcuno rimase nudo in mezzo alla piazza in un crescendo di follia ed in cui era impossibile distinguere la realtà dall'illusione.
Il pubblico fu il vero protagonista inconsapevole senza nessun copione e con il Satiro alla Regia della messa in scena. Fino a che un dardo non lo colpì in mezzo agli occhi: se ne andò con un sorriso spaventoso, un solo rigolo di sangue e lo sguardo compiaciuto. Valdon volse le sue attenzioni su questo capolavoro e la maschera macchiata dal sangue del Satiro divenne “Irrin, la maschera dai Mille Volti”.
Irrin è la reliquia di Valdon perduta nel Portale, il luogo remoto in cui Irrin è comparsa è il segreto che custodiscono i discendenti della prima compagnia: ovest della Palude degli Avi, il palcoscenico del Primo Spettacolo.
I 5 regni, concordi a non fare una corsa alla reliquia con gli eserciti per il rischio di screzi, incidenti diplomatici e guerre civili inutili in Altesia, invitano e inviano sul luogo gli Eroi del Velo, riconosciuti in tutta Altesia come simbolo di pura libertà, vittoria e coraggio.
L’avventura è un susseguirsi di inganni, illusioni e follia che l’essenza di Valdon ha frapposto tra la reliquia e i suoi cercatori, per difendere Irrin e permettere solo a chi realmente la merita di possederla. Gli Illusionisti discendenti della prima compagnia, rimasti solo in 5, diventano attori inconsapevoli del disegno del Dio dell’Inganno e con i loro tatuaggi sono catalizzatori delle sfide che gli Eroi affrontano.
Inizialmente la reliquia è celata con l’inganno delle illusioni: 5 copie identiche di Irrin in cui cercare quella reale. Dopo aver verificato che tutte in realtà sono l’inganno, Irrin si materializza nella prima illusione svelata, ma non ancora libera.
L’ultimo grande inganno si cela nell’ultimo grande spettacolo degli Illusionisti: uno spettacolo che come nel passato mette a nudo i segreti, le aspirazioni, gli istinti degli Eroi del Velo, spettatori e attori protagonisti inconsapevoli. Come nel passato lo spettacolo colpì le vite degli attori, anche nel presente gli Eroi sono chiamati a sacrificare il Capocomico.
Qui cala l’Illusione: chi è il Capocomico? Chi è il vero erede del Satiro? Celata sotto il finto ruolo di sceneggiatrice della compagnia Margherita viene smascherata e sacrificata per poter finalmente liberare Irrin dall’ultima illusione.
Questo, l’ultimo ostacolo per provare a Valdon di meritare la reliquia, è l’ultima scena: il sipario si chiude e la Reliquia viene conquistata da Noctua, l'impresa compiuta dietro le quinte dove, consapevoli o meno, tutti i Regni hanno recitato la loro parte.